“Dalla parte del torto” è la vera storia di un grande rocker e ribelle della scena rock italiana, Dome la Muerte.


Il libro che chi ha mangiato, suonato, sudato rock and roll, punk o ribellione giovanile dagli anni ’80 ad oggi dovrebbe leggere e tenersi caro perchè racchiude schegge di vita.


La nostra generazione di cultori del rock ha vissuto epoche irripetibili e ha toccato stravolgimenti impensabili.

Siamo una generazione che è passata attraverso vinile, musicassette, il boom e la morte del cd e il ritorno imperioso del vinile, passando indenni anche per l’ubriacatura videoclip per terminare nella fruizione verticale e multicanale della musica.

Scegli tu cosa, dove, quando, quanto.

Da ragazzo invece, alcuni eoni addietro, per avere notizie fresche “solo” di qualche settimana delle band che adoravo e che adornavano la mia cameretta da piccolo ribelle di provincia, dovevo fare la posta all’edicola del centro città, che importava in ritardo le grandi riviste patinate dall’estero.

Metal Hammer, Kerrang, etc. Sfogliavamo con ingordigia le pagine, imparando a memoria frasi che magari, all’epoca, da teen-ager facevamo fatica a tradurre.


Poi è arrivato internet. Le grandi riviste della comunicazione orizzontale sono improvvisamente diventate obsolete, lente, impacciate, in ritardo e da allora ognuno si riesce ad informare in modalità spicciola, immediata, scegliendo i contenuti e le fonti.

A me però è rimasta la passione per  gli approfondimenti, non mi piacevano, non mi bastavano gli articoli/velina impostati dalle case discografiche e preferivo le interviste che scavano nel retroscena, che mettono in risalto gli aneddoti, gli aspetti più umani e nascosti del personaggio di cui leggo.

Così mi sono divorato decine di biografie o libri di approfondimento: Kiss, Black Crowes, Ac/Dc, Beatles, Elvis, Rob Halford, The Hellacopters etc.

E scorrendo le storie, le pagine, tutto mi sembrava sì affascinante, ma anche un po’ artefatto. Stavo leggendo una cronaca reale o un racconto pompato per costruire uno story telling da vendere?

Il modo di approcciarsi ad una biografia di un rocker è duplice:

A) Se sei un fanatico del personaggio troverai mille motivi per scusare ogni sua nefandezza e lo giustificherai. Eventuali passaggi negativi della storia saranno per te solo folklore o al massimo cattiveria dell’estensore dello scritto. Per te è fondamentale mettere il tuo idolo su di un piedistallo.

B) Se lo leggi per curiosità magari un po’ accademica e distaccata, capirai che spesso quello che ti viene raccontato viene ingigantito o quantomeno colorito a tinte fluo, immancabilmente il personaggio diventa una sorta di meta-uomo che illumina con il suo trascorso ribelle ogni tuo sogno represso.


E poi ci sono i libri come questo “Dalla parte del torto” la storia di Dome La Muerte, per me un fratello con cui ho condiviso immeritatamente ma orgogliosamente, anni di palco con i Not Moving, nel momento dorato della mia gioventù.

Passare da suo fan a compagno di band fu una di quelle sensazioni che ti scolpiscono. Per me tra lui e Lemmy non c’era differenza.

E tutto in queste pagine mi appare nella sua essenza cruda e tangibile in un racconto che leggo senza giudizio morale.

Ho vissuto vari dei momenti che vengono narrati in queste pagine, raccontati in tono scorrevole e colloquiale e sempre senza un grammo di autocompiacimento o di supponenza.

Dome La Muerte è la summa di quello che leggerete. E molto altro sarebbe stato da raccontare, specie del periodo che mi vedeva al suo fianco, ma non avrebbe mutato di una virgola il risultato finale.

Tutto quello che leggerete è vero, e accaduto e del resto chi conosce Dome e la sua storia non dubiterà di una sola virgola di tutto quello che troverà in queste pagine che parlano di una vita vissuta a 100 all’ora in un helter-skelter umano, tra vette e miserie, tra realtà taglienti e sogni che ti trascinano.

Pensare che Dome sia ora musicalmente in disparte e avere presente che in Italia la scena discografica sia popolata e diretta da personaggi semplicemente inaccettabili e imbarazzanti (mettete voi i nomi, ce ne sarebbero troppi da menzionare), raccontata da tromboni sfiatati e autoreferenziali (i vari personaggetti da radio XYZ, tv, ospitate, influencer etc.) e che il massimo del sogno di un teen-ager sia quello di salire sul  palco di Xfactor, fa di questo momento storico l’abisso più profondo del riflusso culturale che la ciclicità della storia ci impone.


“Dalla parte del torto” vi farà male! Compratelo e leggetelo.

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Rock and roll is dead (but we don’t care)

Dalla parte del torto è il libro che chi ha mangiato, suonato, sudato rock and roll, punk o ribellione giovanile dagli anni ’80 a oggi dovrebbe leggere e tenersi caro perchè racchiude schegge di vita.

Dome la Muerte, la biografia
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